sabato 22 ottobre 2016

DIALOGHI: Pregiudizio e perdono


"Quando si guarda qualcuno e non si riesce ad andare oltre la sua forma, questo manifesta il pregiudizio. Se si guarda un criminale come criminale, c'è una mancanza di chiarezza, sensibilità e rispetto. Per guardare qualcuno come criminale, dobbiamo prima guardare noi stessi come persone oneste. E una persona che si crede onesta è molto pericolosa, perché non conosce se stessa a fondo. Un criminale cerca esattamente ciò che cerchiamo noi, cioè essere felice. Uno psichiatra che lo prende per criminale dovrebbe cambiare lavoro. Assenza di pregiudizio è guardare senza commenti. Guardare qualcuno che sta per morire e non prenderlo per un morente, è una possibilità di stabilire un forte contatto con lui. Guardare un ladro come un ladro, e un barbone come un barbone, significa rinunciare all'evidenza, con il risultato che anche loro si vedranno così. Si sentiranno aggrediti dal nostro sguardo. Non ci sono persone ricche, povere, malate, stupide, sante, quelli sono vestiti. Quando si muore poca differenza fa se sei stato un santo o un assassino."

"Un criminale cerca di essere felice?"

Tutti cercano questo, solo che il criminale è più coraggioso. Le persone oneste hanno paura di farsi prendere, quindi preferiscono essere oneste. Un criminale va amato, e per essere amato non bisogna aver paura di lui. In questo modo è possibile fargli capire che non è necessario uccidere per trovare la pace. Giudicandolo criminale, assassino, ladro, si sentirà ancora più incoraggiato a fare ciò che fa. Questo non significa incoraggiare la criminalità, perché se la situazione lo richiede si agisce. Ma l'azione giusta scaturisce dalla comprensione della realtà. So che mio padre non poteva fare a meno di picchiarmi perché la sua sofferenza era troppo grande. Poiché non aveva il coraggio di affrontare mia madre, allora picchiava me. Ad un certo punto, quando sono fisicamente preparato e psicologicamente maturo, fermo la sua mano e lo invito a smettere con decisione. Non c'è giudizio o aggressività in questo, non è necessario, perché l'emotività della mia storia da vittima sarebbe un ingombro. Questa non mi permette di vedere la realtà. Agire è ben diverso dal pretendere che mio padre non doveva fare ciò che ha fatto. Non poteva altrimenti, era il suo modo per sentirsi meglio."

"Lo perdoni ..."

"Perdonare è un romanticismo da telenovela. Non si perdona nessuno perché non siamo superiori a nessuno. Si vede semplicemente che non c'è nessun colpevole.

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