"I pensieri non mi permettono di rimanere nel presente. Dove sbaglio?"
Parli dell'adesso come se fosse qualcosa da cui puoi uscire. In realtà non puoi nemmeno provarci. Quando si parla del momento presente, si fa riferimento ad un'evidenza che non ammette errori. Non è qualcosa che si pratica, è qualcosa che è!
Il fraintendimento nasce dall'idea che "adesso" escluda passato e futuro, e quindi il pensiero. Il cielo non esclude le nuvole, le testimonia, anche quando sono dense e cariche di pioggia.
Non si pratica la "presenza", si vede che tu sei presenza. Questa presenza include anche il dover programmare il domani, o il ricordare lo ieri. Aprirsi al momento presente significa aprire le porte alle proprie paure, non chiudersi in una stanza per non far passare pensieri ed emozioni scomode. Al contrario, stai con quello che c'è: la preoccupazione per l'esame di domani, il ricordo intenso di un amore andato. La differenza è che non ti collochi in un frammento temporale, non ti prendi per un pensiero. Non sei "nel presente" in esclusione al passato e al futuro. Non puoi spostarti nel tempo, rimani sempre dove sei. Non sei collocabile, e quindi anche il concetto infantile di momento presente o di qui e ora, ad un certo punto, va abbandonato. Quando ti apri alla paura di non essere collocabile all'interno di una storia personale, vieni investito da un tornado di sensazioni contemporaneamente. Resti con l'emozione senza riferimenti, che brucia ogni immagine. La preoccupazione per il futuro diventa un eco lontano senza sostanza, e si rimane con il sapore di questo presentimento. Niente rimane, tutto scivola, perché non si oppone resistenza. L'emozione trattenuta finalmente si espande come un'acquarello, e si vive con quella mescolanza. Ogni evento, ogni pensiero, ogni ricordo, scatena questa mescolanza, dove raramente un colore è più visibile rispetto ad un'altro. Paura, desiderio, tristezza, fanno male solo quando vanno risolte, quando sono pensate. In qualche modo scopri che ieri e domani, sono sempre ora. Il tempo smette di esistere, letteralmente, se non per questioni pratiche. Ma per quelle basta guardare l'orologio."
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