martedì 25 ottobre 2016

DIALOGHI: Aspettativa


"Senza un obiettivo, progetto, intenzione, mi sento passivo."

"Più ti aspetti qualcosa, più rinunci a tutto ciò che si presenta. Dunque, più sei nel programma, nell'obiettivo, più sei passivo. Sei prevedibile e ripetitivo. Non agisci, sei nell'attività. Si può rimanere fermi fisicamente ed essere molto presenti, pronti all'azione, come due samurai che incrociano le katane e aspettano un calo di concentrazione nell'altro. Oppure ci si può muovere molto come dei robot senza anima. Non vedo tutte le occasioni che mi si aprono nella vita perché sono preso dal mio misero programma. Dico no alla realtà per dire sì alla fantasia. Chi è attivo è sempre stanco, stressato. Fa tanto, ma in realtà non fa nulla. Per vivere è necessario gustare. Quando non sono più attivo, inizio ad agire. La mia azione è centrata, economica, concreta, efficace. Posso gustare un cibo quando smetto di prendermi per un vegetariano. Posso ammirare una Chiesa quando smetto di prendermi per cristiano. Posso combattere quando smetto di pretendere di vincere. Posso accarezzare qualcuno quando smetto di tentare di arrivare ad altro. Posso finalmente amare, sentire, gustare, respirare. Questo non significa che non utilizzo la mia agenda per programmare la settimana, ma sono pronto a cambiare direzione, perché non c'è nessun percorso. Chi rimane spiazzato di fronte alla guerra, la crudeltà, la violenza, la bisessualità, pensa che tutte queste cose non dovrebbero esistere.  E' chiaramente ubriaco e pretende di essere lucido."

1 commento:

  1. GRAZIE GABRIELE.. VIBRA QUELLO CHE COMUNICHI ..QUESTO è SPUNTO DI RIFLESSIONE PER ME..INDICAZIONE FORSE?!

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