sabato 19 novembre 2016

DIALOGHI: Società del fare

"Nella società del FARE chi si ferma è perduto ..
"Chi dorme non piglia pesci", "il tempo passa e non ritorna più"...
Mentre la natura ci insegna che ogni cosa matura da sé e al momento giusto senza forzature, l'essere umano quasi esclusivamente occidentale si sente pressato da una vita non sufficientemente soddisfacente nel suo essere fine a se stessa. Ed ecco che se non FAI sei un nullafacente.
Se nel tuo lavoro fai ciò che va fatto al meglio, poco ma bene, non lavori abbastanza.
Se non annuisci mentre qualcuno sta parlando e non dai un'opinione immediata, non stai ascoltando.
Se non ti fai sentire, sei disinteressato.
Se non urli, nessuno ti sente.
Se non combatti e competi, sei un perdente.
Se non credi a qualcosa, sei "non classificabile".
Se non bevi il cibo, sei lento.
Se non ti informi dei fatti del mondo, sei "fuori dalla realtà" ..
Se sei silenzioso e solitario, sei asociale.
Se sei triste, dovresti essere felice.
Se non ridi, sei depresso e dovresti ridere di più.
Se non pensi a niente, sei strano ..
C'è sempre qualcosa da FARE per cambiare le cose..
Tutte le patologie legate a quel senso di Dover Essere, Dover Arrivare, Dover Afferrare, Dover Opinare, ecc. sono legate a quella paura del vuoto, del silenzio, del nulla, inevitabilmente presente nella vita di ognuno.
Fai, fai, non importa se non c'è tutta la tua anima, se non c'è convinzione, se non c'è cuore, basta che fai, basta che arrivi, basta che produci, basta che concludi.
E' una cultura profondamente malata già dalle sue radici, che uccide letteralmente la cosa più preziosa che abbiamo, e cioè il silenzio, la creatività, l'arte, l'attesa, il sogno, la fantasia, il respiro"


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