sabato 12 novembre 2016

DIALOGHI: Chi crea?



"Creare la propria realtà è possibile. Quando manifesto un pensiero con una certa energia, poi di solito si avvera ..."

"Ciò che si avvera non è il tuo pensiero, ma il presentimento. Quello che chiami "tuo" pensiero, nasce in risposta ad un presentimento. L'atmosfera cambia, un po' come quando senti a distanza che un'amico si è fatto male, sta per piovere, in quel luogo tornerai, quella persona si rifarà sentire ...
Non c'è merito personale in questo, è un ingenuo errore di valutazione. Senti il cane, magari lo sogni, dopo due settimane un'amica ti presenta un cucciolo che non può tenere. Pensi di averlo creato, ma in realtà hai solo presentito. Nessun potere, quando si vive intensamente il presente il futuro è chiaro, è adesso. Il dualismo tra me, il pensiero creatore e l'oggetto creato, è una visione molto parziale. Un po' come credere che esista una Madonna che fa i miracoli. Il miracolo magari avviene, ma la Madonna è un'immagine. Non c'è separazione tra me e l'oggetto del desiderio, tra me il famoso Dio. Anche prendersi per Dio è un'errore. Per fortuna la vita è più saggia, sa sempre di cosa abbiamo bisogno, e non sempre ciò che ci accade è ciò che vorremmo, per fortuna. Immagina un potere enorme nelle mani di un bambino capriccioso. Solo con il senno di poi realizziamo che ciò che è accaduto era scientificamente inevitabile, ed era l'unico modo che avevamo per maturare. Noi non possiamo sapere cosa è meglio per noi, perché il "me" non può cercare che la sua sicurezza fisica e equilibrio ideologico. Se potessimo davvero creare la realtà, sarebbe un disastro! Per fortuna la realtà è già perfetta com'è, e noi non possiamo essere separati da questa. Inoltre non creiamo niente, è già tutto a disposizione."

"E allora chi crea?"

"Perché cerchi di sentirti meglio mentalmente? Non puoi lasciare tutto com'è? misterioso, aperto, indefinibile? Lo fai per paura di non poter controllare, di non avere potere su questo. E' sufficiente guardare il proprio passato, e osservare che vedi tante immagini. Nessuna causa, nessun effetto. Nessun prima, nessun dopo. Nessun me, nessun lui, nessun mondo. Vedi delle immagini, in quelle immagini rivedi tante "te" all'interno di un contesto. Puoi separare quelle "te" dal contesto? Puoi dire che il tuo pensiero, in un dato momento, sia nato spontaneamente? No. Per il semplice motivo che non c'è distanza tra te, l'evento e il pensiero. E' un tutt'uno, un unico blocco di realtà, un unico quadro che non può essere diverso di un millimetro da com'è. E' perfetto, indiscutibile, inopinabile. Le tue azioni sono scaturite in reazione a qualcos'altro, sempre. E' sperimentalmente osservabile, nulla di romanticamente spirituale."





 

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