domenica 6 novembre 2016

DIALOGHI: Sincerità

"Riconoscere che non si vuole sincerità.
La verità ci costringe ad un capovolgimento interiore. 
Un cane morde un'altro cane, è sincero. La sua azione è totale, non c'è qualcosa che avrebbe dovuto fare e non ha fatto, non c'è residuo psicologico. E' accaduto, c'è azione. L'attimo dopo i due cani potrebbero tornare a scodinzolare. 
Un bambino piange, si arrabbia, urla, è sincero.
Da adulti impariamo a mentire, innanzi tutto a noi stessi. Vorremmo dire qualcosa, ma lo diciamo in un'altro modo. Poiché ci auto censuriamo, temiamo che gli altri lo facciano costantemente con noi. Poiché vediamo solo il lato esteriore, la forma, non possiamo andare in profondità, e ci sentiamo costantemente giudicati, offesi, urtati.
Nella sincerità nessuno ci urta, nessuno ci giudica. Siamo sempre noi stessi che, con il nostro rumore interiore, pretendiamo che l'altro possa urtarci.
Chi si sente giudicato, giudica."




Nessun commento:

Posta un commento