domenica 28 febbraio 2016

DIALOGHI: Opinare


"La tua opinione non ha valore, tanto quanto la mia. L'opinione è sempre ristretta, condizionata, alterata. Non è il mondo che deve ascoltare o, come si dice abitualmente, "rispettare" le tue opinioni, sei tu che devi ascoltare. Se ascolti non crei opinioni.Non essere d'accordo o essere d'accordo, presuppone una presa di posizione. Questa presa di posizione dipende da, innanzi tutto, una comprensione. Se non c'è, è impossibile esprimere un parere libero e autentico. Ovviamente l'io non lo ammette, e preferisce tradurre tutto al suo livello per poter dire "concordo o non concordo". Quando le parole non derivano da un "io" ma da un sentito della verità, non c'è ne accordo ne disaccordo. Le cose sono così come sono, e quì non si parla che di questo. Non ci sono livelli di illuminazione, pareri, idee, opinioni. Non quì. Dal proprio punto di vista parziale, il mondo sembra ciò che si crede che sia. I concetti fissi che si hanno su amore, relazioni, violenza, sesso, maturità, rispetto, non fanno che violentare continuamente ciò che è, inevitabilmente, vero.
E come vedere ciò che è vero? Ciò che può essere vero di me, può essere vero di un'altro? La risposta è sì. Quì non si parla di gusti, ma di ciò che sta oltre i gusti. Non si parla di caratteri o preferenze, di espressioni o inclinazioni, di fisionomie, culture e linguaggi, ma di ciò che li accomuna. Solo quando la verità spazza via ogni idea fissa, allora è possibile che le diversità possano andare in accordo, e ritrovarsi. Allora al massimo c'è scelta, non giudizio, non antipatia, non rifiuto.
Il consiglio è quello di non affrettarsi ad esprimere pareri. Tacere, e aspettare. Quando la smetti di voler subito prendere posizione, pro o contro, allora qualcosa può scendere in profondità."

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