sabato 27 febbraio 2016

DIALOGHI: l'ultimo desiderio

"Finché il desiderio di pace non è così forte, ogni minimo rumore mentale può disturbarlo, ogni piccola offesa, fino ad inventarsi modi per sfuggire dalla noia, o creare problemi per ricordarsi di essere qualcuno." 

D "Il mio desiderio di pace è fortissimo, allora perché non la sento"?

"Il desiderio di pace non è ancora la pace. Infine anche il desiderio sparisce. Questa pace non è dei sensi. E' qualcosa che non ha niente a che vedere con ciò che sei, o con ciò che accade. E' la base di ogni emozione, incontro, pensiero e sensazione. Limitati a desiderare la pace con tutto te stesso. Come? Guarda come crei ogni tipo di pretesto per volerti sentire al sicuro, per ottenere sensazioni piacevoli rinunciando all'altra parte di te che nemmeno conosci."

D "Vincere le paure"?

"No. Vederle. E' sufficiente vederle. Non si chiede di cambiare, non si chiede di ottenere, non si chiede di vincere le paure e diventare più coraggiosi. Vinte delle paure se ne creeranno altre. Si chiede, semmai, di vedere come funziona il meccanismo: vederne la ripetitività, vederne le solite trappole, le solite giustificazioni. L'auto osservazione non è una pratica per giungere a qualcosa, ma un semplice constatare. Una volta che hai visto chi sei, non ti importa più il cambiamento o meno. Non sono cose sotto il tuo controllo. Si può giocare con le proprie paure, ma non è questo il punto. Devi imparare a vedere i tuoi limiti. Non tentare di superarli.  Questa pace non può essere trovata cercandola come un oggetto. Lo spazio è la pace. Quello spazio è sempre lì con o senza oggetti. Una volta che conosci lo spazio, allora potrai tornare a mettere tutti gli oggetti che vorrai."




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