martedì 23 agosto 2016

DIALOGHI: La relazione profonda


“Come si costruisce una relazione profonda?”


“Non si costruisce. Una relazione profonda vuol dire una relazione facile. Non si fabbrica niente, non si fa il minimo sforzo. Se devo fare uno sforzo sessuale, non è una relazione profonda.
Questo non significa che non si ama, perché l’amore viene prima di tutto questo. Tuttavia una relazione si costruisce su più piani. Se, intellettualmente, devo fare degli sforzi per farmi capire, non c’è intesa, la relazione non è profonda. Se emotivamente ci si sofferma spesso ad ammirare gli alberi, e l’altra persona con cui si sta sbuffa e si annoia, molto probabilmente non c’è relazione emotiva.


“Qualche altro esempio sul piano mentale?”


“Fai caso a quando parli con qualcuno, cercando di sorvegliare continuamente ciò che dici per non ferire, o quando ti imponi di non risultare in un certo modo buffo perché l’altro potrebbe pensare che sei scemo. Intimità significa che si può dire di tutto.
Il problema si crea non quando c’è attrazione fisiologica, ma psicologica. Qualche anno dopo, quando la mia immaginazione è cambiata, non riesco a capire come posso aver perso la testa per quella persona … eppure lei è rimasta sempre la stessa.
Perdere la testa, innamorarsi in quel senso, è una compensazione, un’emozione che ci lascia presto. Essere sensibili significa riconoscere chiaramente la possibilità di una relazione facile, quindi profonda. In questa sensibilità non c’è spazio per le forzature. Può esserci risonanza fisiologica, ma non bisogno fisiologico. La sessualità non è un bisogno, ma una possibilità. Toccare ed essere toccati è un’espressione di affetto, non un bisogno. Quando qualcuno passerà vicino si sentirà che con questa persona, a letto, sarebbe stupendo … ma non è necessario fare nulla. Una forma di gioia è già presente. Quando si ammira un fiore, non è necessario strapparlo e tenerlo per sé. Quando si va in un museo non è necessario portarsi a casa il quadro. Quando si viaggia non è necessario scattare foto in continuazione. L’ego cerca sempre di appropriarsi di tutto, perfino del passato e del futuro. Sentire la possibilità significa già viverla, non è necessario compierla. Se qualcosa accadrà, lo farà da sé. Ci potrà essere esclusività esteriore, ma interiormente no. Interiormente non si ama qualcuno piuttosto che un altro.”






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