martedì 6 settembre 2016

DIALOGHI: Essere felici è pericoloso

“Perché si ha paura di essere felici? Mi sembra un controsenso..”

"Essere felici è pericoloso, perché presuppone un sacrificio.
Esiste una parte di noi che si è abituata ad una infelicità cronica, ma poiché è il conosciuto, il noto, allora si potrebbe anche scambiare per una sorta di soddisfacente accomodamento.
La felicità, quella vera, non può arrivare se non attraverso il sacrificio di quelle strutture note, dunque
ti porta via tutto ciò che hai sempre avuto e tutto ciò che sei sempre stato. Distrugge le tue certezze e i tuoi appigli.
Se sei infelice, esisti. Se sei felice, non esisti. L’infelicità ti rende speciale. La felicità non ha niente di speciale. La felicità è naturalezza, spontaneità, e questo non ha niente di particolare.
L’infelicità, invece, ti rende capace di attrarre l’attenzione degli altri: ti cercano, si prendono cura di te, ti amano, ti rispettano, perché nessuno vuole ferire una persona infelice. Se vuoi essere famoso su facebook è sufficiente che, quotidianamente, racconti dei tuoi problemi. Riceverai molte attenzioni. L’infelicità è un grande investimento, mentre chi è realmente felice non piace a nessuno, perché è un’offesa all’ego altrui.  Dunque l’infelicità è qualcosa di noto, di sicuro, ti permette di attrarre l’attenzione e di rimanere all’interno di quelle strutture ripetitive a cui ti sei affezionato, e inoltre ti fa sentire parte della collettività. In qualche modo quando racconti della tua felicità agli altri, questi cercheranno di incasellarla perché è pericoloso anche per loro. Il pensiero cerca di impadronirsi di quella felicità e renderla nota, diversamente sarebbe troppo rischioso.  Quando si è felici ci si sente in colpa, non ci si permette questo lusso, e dunque si tenta di zippare tutto all’interno della propria cartella “conosciuto”.

“Pericoloso per cosa?”


Per la storia personale, per l’attaccamento ai propri problemi, per l’obiettivo fisso che abbiamo in mente, per le nostre sofferenze. Se sei felice di cosa parli, cosa racconti agli altri? La vera felicità è senza una ragione, quindi cosa dirai? L’infelicità ci permette di continuare a parlare a noi stessi e agli altri, ad esistere, mentre con la felicità non fai più parte del mondo e del tempo che la mente umana ha creato. Quando sei felice il tempo scompare.

“Dunque non si dovrebbe aiutare la gente infelice?”

Questo è un altro discorso, puoi aiutare solo se sei felice, altrimenti hai bisogno di loro per confermare la tua infelicità. Non vi state aiutando, vi state consolando, è completamente diverso.  Puoi fare uscire di prigione qualcuno soltanto se ne sei fuori. Si cerca di aiutare qualcuno quando si è infelici, perché in questo modo sposti il focus su qualcun altro mentendo a te stesso. Chi è felice è di aiuto perché il suo stesso essere è ascolto, e quando ascolti senza pretendere che le cose siano diverse, in automatico aiuti senza intenzione tutto ciò che ti circonda . Puoi aiutare chi vuoi, ma senza dargli l’impressione che l’infelicità sia qualcosa di meritorio."


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