martedì 5 luglio 2016

DIALOGHI: Tu sei una sensazione


"Il pensiero è come un flusso, non si interrompe mai. E' il suo flusso, il suo fluire naturale. Cercare di bloccarlo, controllarlo, è una forma di violenza."

D "Ma il pensiero non ci permette di vedere le cose per come sono."

"Vedere le cose per come sono è un rischio. Proiettare la conoscenza di ogni cosa su cui lo sguardo si posa, o immaginare qualcosa al di fuori del proprio campo di percezione, è una forma di sicurezza. Ogni mattina lo stesso cane, la stessa mamma, la stessa stanza. I miei stessi problemi, le mie stesse paure, il mio stesso corpo, la mia stessa fidanzata, la mia età, le mie mani, i tuoi piedi, le mie idee, le tue idee. Ogni sera le coperte, il sonno, i sogni, le pantofole. Il rischio non è gettarsi da un balcone, ma guardare le pantofole per la prima volta, senza proiettare la conoscenza tradotta nel linguaggio di "pantofola".
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Quando ricevi uno schiaffo, non esiste colui che te lo da e colui che lo riceve. Esiste una sensazione intensa definita dal tuo sistema di conoscenza come "dolore". Questo non significa che devi ricevere schiaffi senza difenderti, ma che di fatto l'esistenza di qualcosa che definisci come "lui" o "schiaffo" o "dolore" è solo un concetto. Ciò che è vero, è l'unica sensazione. Quando vedi una bella donna e te la porti a letto, è tutto avvenuto sempre dentro di te. Ogni volta che la tocchi, tocchi te stesso, dal momento che puoi sentire solo la tua mano. Di fatto all'esterno non è accaduto nulla, ma ciò che vedi ti inganna. Tu non devi divenire parte della sensazione, tu puoi solo essere una sensazione alla volta. Che poi definisci queste sensazioni come "caldo, freddo, tristezza, paura, attesa, amore, dolore ..." quelli sono solo concetti.

D "Il corpo è una cosa reale?"

"Il corpo è un pensiero. Non c'è il corpo per te, c'è sempre una sensazione alla volta. Tensione al petto, orgasmo, irrigidimento in una particolare zona ... non c'è mai il corpo. Il corpo è un'altro concetto. Quando ti alzi al mattino non senti il corpo, ma sempre e soltanto una sensazione alla volta, qualche volta definita come "pensiero" solo perché meno intensa. Il tuo pensiero è come la circolazione del sangue. Accade, senza bisogno di te. Tu, per come ti conosci, sei parte di quel flusso, non ne sei protagonista. Ciò che definisci "me stesso" è un flusso che non si interrompe. Se si interrompesse continueresti a definirti, ma solo per non finire in manicomio in questa società. Il problema è che ti credi un'entità reale, quando sei solo un pensiero alla volta che dice "io". Ogni volta che un pensiero muore, tu muori con questo. Tu sei una forma di sicurezza che si ripete. Ecco perché parlare di eliminare l'ego non ha senso, perché è come suicidarsi."

D "E i sentimenti? Sono anch'essi frutto del pensiero?"

"Tutto è frutto del pensiero. Vedi, quando si dice che il pensiero crea ogni cosa, significa questo. Il pensiero crea il mondo che conosci. Senza conoscenza non esiste nessun mondo, e non esiste nessuno che lo vede. Questo è pericolosissimo per l'ego. Che poi questo è stato tradotto come "posso usare il pensiero per arrivare ai miei scopi" è l'ennesimo delirio di onnipotenza della spiritualità del marketing. La vera spiritualità è pericolosa, mai sicura."



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