R "Invecchiare non è un problema. Il vero punto è non vivere."
D "Cosa intendi per "non vivere"?
R "Rimandare, aspettare, sperare, sognare, proiettare..."
D "...Sognare?"
R "Il creativo sogna, ma non ha necessità che quei sogni si avverino. Il sogno per il creativo è già reale nel momento in cui è immaginato, mentre per la maggior parte il sogno è sintomo di sofferenza, perché si inseguono delle immagini. Normalmente si teme ciò che si immagina (come Dio), tranne che per i veri artisti."
D "Per rimandare intendi affrettarsi a fare ciò che si vorrebbe?"
R "In un certo senso si, almeno come primo indizio, soprattutto se è funzionale a comprendere che questo momento è tutto ciò che, in questo momento, puoi avere. Ciò che avviene è uno spostamento delle priorità: ora l'istante prende colore, mentre passato e futuro non vengono scartati, ma bensì riassorbiti dall'istante. Ciò significa che tutti questi momenti esistono solo ora. Per dirla in un'altro modo, l'ansia e la paura su come doveva andare o su come andrà svaniscono. Il rimpianto non dipende tanto da come si sperava che andasse, ma dal credere che potesse essere andata diversamente, e questo è impossibile. Si sente di non vivere quando l'istante non è spremuto a dovere, quando non si gioisce delle piccole cose. Nel momento in cui l'immaginazione copre totalmente le sensazioni, i colori, le emozioni di questo momento, allora accade che per metà della nostra vita ci spostiamo nel futuro, e per l'altra metà nel passato. Nessun anziano che abbia vissuto pienamente ha motivo di voler tornare indietro. Il bisogno di ringiovanire è dato dal non aver vissuto, e il non aver vissuto non dipende tanto dagli oggetti di piacere che si inseguono, o dai sogni, ma dal non saper cogliere il gusto delle piccole cose. C'è molta gente che ha viaggiato molto eppure si sente ancora infelice, e vorrebbe tornare indietro. Quindi la soddisfazione che dipende da una pretesa non è mai armonica, ma sempre tesa ad afferrare qualcosa che sfugge."
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