lunedì 20 giugno 2016

DIALOGHI: L'arte di vivere


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"Nessuna soluzione. Le soluzioni vanno bene per i problemi pratici. Perfino star poco bene in un'ambiente e voler cambiare, è un problema di tipo pratico. Andrebbe risolto con lo stesso distacco di quando si ripara un oggetto o se ne compra uno nuovo. Non c'è molto altro da dire.
Ma quando si cerca la soluzione definitiva, il senso ultimo, l'assoluto, il risveglio, la felicità, non è possibile trovare niente del genere. Ora, il fatto di non trovarlo può portare a frustrazione, solamente però se non se ne vede l'aspetto artistico.
Per un pittore non esisterà mai il quadro definitivo. Per un ballerino non ci sarà mai il passo perfetto. Un artista marziale non si sentirà mai invincibile. In arte di definitivo non c'è mai nulla, di risolutivo non c'è mai niente. Ci possono essere dei piccoli traguardi, delle piccole soddisfazioni, ma la ricerca è eterna per il gusto stesso della ricerca. Se la ricerca portasse a qualcosa, non ci sarebbe il gusto del percorso.
Come possiamo trovare un senso artistico perfino nella sofferenza? E' proprio lì la chiave. Non si tenta di scavalcare certi stati d'animo per giungere ad una soluzione, ma semmai si prova ad integrarli.
Nel silenzio e nell'assenza di soluzione, la creatività. Il prossimo passo da fare si rivela. La prossima parola da dire emerge. La maggior parte della spiritualità ipocrita offre soluzioni: fai così per diventare colì, fai questo per risolvere quello, visualizza per attrarre quell'altro. Il vero viaggio interiore non offre soluzioni, ti mostra solo come ciò che vivi non può essere escluso, e quindi ti evidenzia quanto sia inutile combattere. Abbandonare le resistenze, offre quindi, lo spazio necessario per integrare anche ciò che finora si è escluso. Ogni cosa diventa maestro, ogni elemento finora di disturbo, può diventare uno spunto per trovare quel silenzio da cui ogni forma creativa può rivelarsi."



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