domenica 3 aprile 2016

DIALOGHI: Scegliere

D " [ ... ] Quando scegliamo?"

"In senso assoluto mai. La scelta non è di qualcuno. Non si sceglie come si reagirà di fronte una situazione, se si inciamperà o meno, o il prossimo pensiero che si manifesterà. Non si sceglie mai. In senso relativo, parlando romanticamente, quando conosciamo. Puoi credere di scegliere il tuo colore preferito quando conosci il giallo, il rosso e il verde. Non vedi i tuoi limiti, credi che esistano solo quei tre colori, e pensi di scegliere. Ti presentano la religione dei tuoi genitori, e tu ti illudi di essere credente e di aver scelto di esserlo, ma in realtà non avevi scelta. Ti si presentano cinque facoltà per il tuo futuro, e tu scegli quella che ti dispiace meno, quando magari vorresti partire e dipingere per strada."

D "Ma ciò che non conosco non posso sceglierlo"

"Ma puoi non scegliere ciò che credi di conoscere. Puoi prenderti una pausa, e scavare meglio dentro di te. Puoi accontentarti della prima cosa che passa, oppure puoi scavare meglio dentro di te prendendoti tempo."

D "Ciò che mi impedisce di fare una scelta, di cambiare, è la paura"?

R "No, è la poca convinzione. Una scelta o è totale o non si compie"

D "Eppure molte persone scelgono anche quando sono poco convinte, non aspettano che la scelta sia totale. C'è il rischio che non si muovano mai".

R "Non si muovono ai tuoi occhi, perché stabilisci cosa sia azione e cosa non lo sia. Muoversi non necessariamente è azione, può essere semplice attività come qualsiasi altra forma di abitudine o di fuga. L'azione è anche microscopica, è anche all'interno di un'apparenta ripetitività. L'azione non ha scelta, è sempre totale ed inevitabile. Essa è determinata da fattori al di fuori della sfera personale, come in realtà tutto. C'è questa idea che l'individuo possa scegliere o meno, ma è la scelta a presentarsi inevitabile. A quel punto il cambiamento non prevede dubbi, perché è già stato preso. 

D "Dunque dovrei attendere senza far nulla"?

R "Impossibile. Devi fare sempre, l'immobilità non fa parte della vita. E' azione quando ti scappa la pipì, e non ne puoi fare a meno. E' azione quando ricevi uno schiaffo e reagisci. E' azione quando all'improvviso piove, e devi aumentare il passo. Come vedi i cambiamenti sono miliardi, solo che non li vedi perché immagini il cambiamento definitivo, quello che finalmente darà una svolta alla tua vita. Attendere o decidere è una forma di linguaggio, ma non è la realtà. Quando dai realtà al linguaggio, soffri. Guarda il tuo passato: sei veramente convinto che tutto sia dipeso da te?

D "Non tutto"

R "Niente. Se stiamo parlando di questi argomenti e non sei uno scienziato di te stesso, non abbiamo altro da dirci. Se sei uno scienziato, devi guardare al microscopio il funzionamento di quella che definisci la tua giornata tipo, delle scelte che credi di fare o meno. Prendere carta e penna, e determinare ciò che ti ha portato a scegliere o meno qualcosa. Osservare al microscopio come il pensiero ti faccia credere di essere un'entità indipendente che decide. Altrimenti no, parliamo d'altro, o non parliamo affatto.


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