lunedì 11 luglio 2016

DIALOGHI: Invidia


D "Il sentimento dell'invidia non mi lascia .."


R "Ti lascia quando ti accorgi quanto ti fa male. Prova a trasformare l'invidia in ammirazione. Se nel tuo campo qualcuno è più avanti di te, ha più successo di te, allora serviti di quel senti-mento negativo per impegnarti di più. Prendilo come riferimento per riuscire a raggiungere quei livelli, e magari per andare oltre. Grazie a lui tu puoi fare meglio. L’invidia ti congela e ti rende lamentoso, mentre l’ammirazione ti spinge ad agire."


D “Non si tratta del mio campo. C’è invidia verso chi è realizzato, in qualsiasi campo artistico. Io ho molti talenti, ma in nessuno di questi sono riuscito a costruire qualcosa. Mi sono impegnato molto ma vedo che chi è meno capace, spesso, ha più riscontro.”


R “Se non si tratta del tuo campo non ti serve provare invidia. Spesso siamo invidiosi di qualcosa che non ci appartiene, perché non è quella la nostra strada. Allora piuttosto che provare invidia, meglio andare da un’altra parte. Poi non hai bisogno di fare tutto. Quando la limitazione del “me” inizia a cadere, non appena vedi qualcuno che è molto abile in qualcosa, allora è come se la stessi facendo tu. Il fatto stesso di vedere un bravissimo cantante, il vederlo dal vivo e constatare il suo successo, se ti senti separato, ti fa crescere l’invidia. Se non ti senti separato, perché ciò che stai vivendo è TE, allora sei quel cantante, la sua voce risuona dentro di te. Non hai bisogno di essere sul palco, di essere il protagonista, sei sempre lo spettatore, anche lì dove ti sembra di essere il protagonista. La voce del cantante è in te, il gesto tecnico del ballerino è in te, il quadro di quel pittore famoso, è sempre in te. Ogni volta che vedi qualcosa che ti colpisce, quel qualcosa ha bisogno di te per esistere. Ogni opera d'arte parla di te"


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